Prof. Pierluigi Mantini: il turismo fra PNRR e organizzazione delle professioni

Abbiamo avuto il piacere di incontrare nel suo territorio aquilano Pierluigi Mantini, da molti anni professore di diritto amministrativo nel Politecnico di Milano e titolare di un importante studio legale ma, soprattutto, Consigliere giuridico capo della Struttura commissariale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per i territori del sisma 2009 e 2016. Pierluigi Mantini è stato Vice Presidente della Giustizia Amministrativa, Alto Rappresentante dell’ Osce, parlamentare per tre legislature e molto altro ancora ma ora, da oltre tre anni, è impegnatissimo, prima con il Commissario Giovanni Legnini ora con il Commissario straordinario Guido Castelli, nella ricostruzione e nell’attuazione dei programmi del PNC Sisma, di particolare rilievo per i nostri territori. L’occasione è stata opportuna per una breve intervista su questioni tecniche legate agli interventi del PNRR e al turismo.

Professor Mantini, sui “manuali” e nella pratica quotidiana, esiste una differenza essenziale fra “marketing territoriale”, “centro turistico” e “struttura ricettiva”. Nella maggior parte dei bandi si richiede alle imprese proponenti di prevederli all’interno del progetto. E’ così?
Lei coglie in queste nozioni una certa confusione e non sbaglia, occorre distinguere.
prof-pierluigi-mantini-il-turismo-fra-pnrr-e-organizzazione-delle-professioniLa “ dottrina” è una cosa, ha valore culturale non prescrittivo, la classificazione giuridica ha invece effetti normativi. Ai sensi dell’art.117 Costituzione, il turismo è sostanzialmente una materia di competenza legislativa regionale cosa che non avviene in altri paesi europei competitor come la Francia, la Spagna, la Grecia che hanno grandi politiche nazionali in materia di turismo. Dunque, anche per le classificazioni dobbiamo far riferimento alle leggi regionali e questo crea, a volte, qualche disagio. In ogni caso la legge della Regione Abruzzo, approvata il 13 dicembre 2022, è molto avanzata e ben strutturata.
Sotto il profilo dei soggetti operativi, vengono in evidenza le product management company (pcm), per lo svolgimento di attività di rilievo regionale, e le destination management company (dmc), per lo svolgimento di attività di rilievo territoriale e di destinazione. I privati riconosciuti possono parteciparvi. Gli articoli 32 e 43 della legge Abruzzo definiscono bene le diverse tipologie di attività ed offerte turistiche, l’art. 36 delinea la nozione di “ centro vacanze”. A queste norme occorre riferirsi per le classificazioni delle iniziative. È chiaro che la nozione di marketing territoriale è diversa e più generale, indica la capacità di offrire soluzioni competitive e vincenti nel territorio in cui si intende operare.

La figura professionale di riferimento sembra essere l’operatore turistico. Una figura cruciale per il business del turistimo. Si tratta di una figura professionale? Se sì, è l’unica o ce ne sono altre da promuovere?
Il sistema delle professioni in Italia ha “due gambe”: quella degli ordini e dei collegi professionali e, dopo la legge n.4 del 2013, quella delle cd. “nuove professioni”, organizzate in forma associativa, iscritte in un registro presso il M.I.S.E.
È in effetti curioso che, a dieci anni dalla legge, non vi sia ancora iscritta la figura professionale dell’ “operatore turistico”: vi sono i “ direttori di albergo”, le guide turistiche, gli “enologi” ma manca una figura professionale qualificata, anche con laurea breve, specializzata nel job del turismo. Occorre rimediare, con urgenza, ed in tal senso stiamo promuovendo alcune iniziative con Assoprofessioni.

Ad estremizzare, potrebbe sembrare che solo gli operatori turistici possono avviare attività turistiche a prescindere da quale sia la natura dell’impresa. Corrisponde almeno in parte alla realtà?
L’impresa, qualunque sia la sua forma giuridica, deve avere negli scopi sociali il turismo per partecipare ai bandi, anche solo per la ricettività o l’attività di affittacamere. Si può anche partire da una ditta individuale ma deve esserci un piano di impresa, con lo sviluppo del personale impiegato ed almeno il 30% deve essere riservato a donne e giovani, secondo quanto previsto dal P.N.R.R..

Molti valutano l’ipotesi di fare della propria seconda casa un’attività di affittacamere/b&b e simili. si creano posti di lavoro nelnel segmento dell’accoglienza turistica? Ci sono ora o nel breve termine misure che possano favorire tale tipologia di impresa?
L’attività di “ affittacamere” o di “case vacanze” è del tutto lecita e certo compatibile con le “seconde case” spesso inutilizzate. Essa favorisce la rigenerazione urbana e la rivitalizzazione di borghi o comuni con scarsa popolazione. Si tratta solo di rispettare le modalità di legge e di non “esagerare” poiché quando il numero delle offerte è troppo alto si rischia l’insuccesso.

In molti casi accade che, essendo difficile predisporre progetti in linea con le richieste del bando, si inventino CV e progetti, con il rischio che vengano finanziate “scatole vuote”, o si rinuncia a presentare progetti verosimilmente vincenti…
Il rischio c’è ma può essere superato con un progetto ben fatto. Si parte dall’ offerta principale (ricettività, enogastronomia, allevamento, produzione agricola..) e si “allarga l’offerta” a qualcosa in più, compreso attività (cavallo, e-bike, cammini, formazione…).
E’ solo un esempio: ma si parte sempre dal reale, da quello che uno fa e sa fare bene, per andare oltre: è questo “oltre”, in genere, che i bandi finanziano. Certo, ci vuole anche un progetto organizzativo, ci vogliono professionalità, non basta “un sogno”: in questo modo si aiuta la crescita di una cultura di impresa dal basso. Il P.N.R.R. è un grande, straordinario esempio di progettazione “dal basso”, dalla società civile, organizzato dallo Stato e dalle Regioni in “ missioni”, misure, linee di intervento, procedure di attuazione semplificate, e molte risorse da spendere bene, con progetti veri.

Una parola per la Sua terra, l’Abruzzo. Esiste un luogo, fisico o virtuale, che raccoglie le istanze di cittadini e imprese, quindi ciò che il territorio vuole e cosa è in grado di offrire, e che i soggetti gestori dei fondi utilizzano nella predisposizione degli avvisi pubblici?
Ormai i bandi sono moltissimi, europei, nazionali, regionali ed anche locali: siamo nel “tempo dei bandi” che vuol dire, appunto, conquista dei finanziamenti attraverso progetti seri, trasparenza, competizione, premi per i migliori. Naturalmente anche i privati possono fare proposte, senza attendere i bandi, ad esempio con il project financing. Non è più il tempo delle decisioni “oscure” o “degli amici degli amici”. L’Abruzzo crescerà con i progetti dal basso, con l’aria buona che sa di merito, di intelligenza, di tenacia, nel turismo sostenibile e non solo.

Lei, Professore, di fatto partecipa agli indirizzi di sviluppo, non soltanto ma anche, del settore turistico e territoriale e questo la rende un punto di riferimento cruciale. La chiarezza con cui ha esposto concetti tanto complessi sarà di certo preziosa per imprenditrici, imprenditori e professionisti che cercano ogni giorno un proprio spazio nel settore turistico così come per tanti che intendono inserirsi in questa sfera. Di più, ci ha reso partecipi dell’istituzione, in corso di realizzazione, di nuove figure e professionalità turistiche riconosciute dalla Legge che di certo andranno a creare nuove opportunità di impiego, autoimpiego, creazione di posti di lavoro.

La ringraziamo per il Suo contributo e per la disponibilità e il tempo che ci ha riservato, Professore. 

Intervista a cura di Marina Giangiuliani

Perché questa intervista

Il turismo è un segmento imprenditoriale non soltanto in fase di sviluppo ma anche fortemente promosso e finanziato tramite bandi e aiuti pubblici di diversa natura. Allo stato dell’arte sembra essere piuttosto confuso per chi nel turismo intende trovare la propria collocazione. Se da un lato ci sono proprietari che vogliono riqualificare i propri immobili e farne strutture di accoglienza, dall’altro lato c’è uno strato imprenditroriale/professionale che di turismo intende “vivere”. L’obiettivo dell’intervista è quello di comprendere come predisporre e strutturare i nostri progetti nell’ambito turistico. In tal modo, oltre ad avere un senso  per fare in modo questi siano “adatti” per la partecipazione ai bandi pubblici e, al contempo, possano essere parte dello sviluppo turistico e territoriale complessivamente. Abbiamo scoperto molto di più e ora possiamo solo “metterci al lavoro”.