Smartworking

SMARTWORKING: tre strumenti gratuiti e il gioco è fatto!

Smartworking: con piattaforme per la condivisione e interazione (condivisione di file, messaggistica e meeting) lo smartworking è possibile, semplice ed economico.
di Jacopo Di Donato

Ci sono mansioni che non richiedono una presenza fissa e costante all’interno dell’azienda e proprio per questo possiamo augurarci che il telelavoro forzato cui siamo “costretti” possa evolvere e dare un’accelerazione alla diffusione dello smart working, nato sostanzialmente con l’avvento di partite iva e lavori creativi, ma in crescita da tempo nelle realtà più strutturate. Molto spesso, per alcune professioni, l’ufficio non è necessario che esista!! Realizzarlo è molto più semplice di quanto non si possa pensare. E’ sufficiente, infatti, che il lavoratore sia dotato di tre strumenti, molto spesso gratuiti, o fruibili senza grandi impegni economici da liberi professionisti, consulenti e PMI.

Smartworking

Le piattaforme di condivisione dei file sono di fondamentale importanza perché permettono di apportare modifiche ai documenti da parte dei vari collaboratori e le modifiche sono visibili a tutti immediatamente. Tali piattaforme operano già nel rispetto delle norme per la privacy e trattamento dati!

Una piattaforma di messaggistica e meeting per mettere in comunicazione i dipendenti/collaboratori da luoghi diversi. Non staremo ad elencarle, ci limiteremo a dire che la scelta deve basarsi sulle esigenze (numero medio dei collaboratori connessi, necessità di qualità e stabilità, features aggiuntive di scambio file immediato o condivisione dei monitor) e sulle proprie possibilità (qualità della connessione e potenza dei dispositivi).

L’utilizzo del cloud (data center che offre la possibilità agli utenti di utilizzare i proprio spazi hardware e software), in ultimo, permette di poter accedere ai propri applicativi da remoto, delegando il controllo della sicurezza alle capacità ed alla competenza del provider che fornisce il servizio di hosting, senza la necessità di dover rendere accessibile il proprio sistema hardware. L’esposizione del proprio software on premise verso l’esterno, per l’accesso da remoto, imporrebbe che l’aspetto della sicurezza fosse gestito con propri mezzi e risorse per evitare l’esposizione della propria rete ed infrastruttura ad accessi indesiderati. Per agevolare il passaggio dei propri applicativi al cloud, è necessario che questi siano strutturati secondo un’architettura che si sposa pienamente con le esigenze di un cloud. Buon lavoro!