communist

IMPRENDITORI COMUNISTI

Persone che mentre perseguono il massimo business, tutelano e promuovo i lavoratori dipendenti! Imprenditori sì, ma comunisti!

Da che mondo è mondo imprenditore è sinonimo di capitalista sfruttatore. Dipendente, o chi per lui, è sinonimo di comunista vittima impotente del capitalista (sfruttatore).

Ma a monte di tutto ci sono due domande:

dov’è che si va e cosa si fa senza imprese? dov’è che vanno e cosa fanno le imprese senza dipendenti?

L’imprenditore italiano medio è una persona che ha rischiato. Tempo, soldi, fatica. Ha imparato un’arte e ha deciso di avviare una sua azienda. Lavorando instancabilmente, ha aperto la sua bottega, con i suoi soldi e con le sue capacità fino ad ottenere le economie e i meritati successi. Quindi imprenditore sì ma capitalista in Italia è un po’ eccessivo.

Il dipendente medio italiano ha semplicemente scelto di non correre il rischio che ha mosso l’ingranaggio dell’imprenditore: ha scelto di fare carriera e crescere all’interno della bottega. E’ una persona che da il massimo di sé all’interno di aziende, che sicuramente traggono vantaggi, e business, anche dall’apporto del suo lavoro ma dove, in ogni caso, sono riconosciuti e premiati meriti e produttività. Così, dipendente sì ma vittima impotente del capitalista (sfruttatore) in Italia è un po’ eccessivo.

Una distinzione di base su questo fronte, tuttavia, si potrebbe anche comprendere e forse sarebbe anche condivisibile ma, che ci piaccia o no, sono le imprese che creano posti di lavoro e le imprese sono gli imprenditori.

Oggi imprenditore e dipendente lavorano vicini e quasi alla pari. Sono sulla stessa barca in un mare in burrasca pieno di altre barche nella stessa situazione. In questo momento la burrasca sta trascinando giù tante barche e affondano dipendenti e imprenditori insieme. Di certo a tutti loro non si può versare all’infinito “redditi” statali gratis di ogni tipo e natura e non si vuole. O almeno c’è da augurarsi che nessuno lo voglia. Quindi qualcuno dovrà pur raccogliere chi è caduto.

Gli imprenditori, per natura, vorranno sempre più del possibile e mireranno ad incrementare i propri ricavi. Ma è pur vero che se non si muovono loro, di certo i posti di lavoro non si creeranno per magia con la conseguenza che la disoccupazione potrebbe diventare una piaga ben peggiore del capitalismo (che piaga non è!). Chi può dunque sistemare le cose? Gli imprenditori che, oltre i propri ricavi immediati e diretti, vedono l’ulteriore business che può generarsi dalla creazione di lavoro, quindi si privano di parte del ricavato per pagare salari e contributi mettendo in circolazione economie per se stessi e per altri.

In sostanza, quelli che, mentre perseguono il massimo business, tutelano e promuovo i lavoratori dipendenti! In sostanza,

imprenditori sì, ma comunisti!