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Artigianato italiano oltre confine

L’artigianato italiano è da sempre sinonimo di cultura ed eleganza. Parliamo del famoso “Made in Italy”, la cui sigla evoca nel mondo la bellezza, le tradizioni e l’estro creativo della nostra terra. Lo scenario economico delle imprese artigiane, al contrario, è ad oggi impietoso e di certo non rende loro giustizia.
di Paola Caracciolo

Forse la crisi di settore potrebbe essere gestita con la messa in campo di adeguate misure politico- finanziarie. Oppure, senza attendere il desiderato “deus ex-machina”, basterebbe gettare lo sguardo oltre confine.

L’eccellenza dei nostri artigiani, infatti, è nota e apprezzata dagli investitori stranieri, come testimonia ad es. un noto brand, conosciuto nel panorama della moda eco-sostenibile, che nel 2018 ha creato una collezione di scarpe uomo- donna completamente “cruelty free”. Il brand è londinese, la mano d’opera che realizza le calzature vegan è italianissima.

Come hanno comunicato i vertici dell’azienda, che si chiama NAK (No Animal Killed), in occasione del lancio del prodotto: “Per noi, l’estrema cura nel creare la scarpa è importante quanto la sua bellezza. Per questo abbiamo scelto di lavorare con i migliori artigiani italiani, in grado di realizzare a mano ogni singola nostra scarpa e di valorizzarne il design. Siamo anche fieri sostenitori del ‘Chilometro 0’, questo significa che i nostri materiali provengono dai dintorni del luogo di produzione nel Nord Italia, nella speranza di minimizzare il nostro impatto sull’ambiente”. Dal nostro Paese, dunque, le vegan- scarpe londinesi vengono spedite nel Regno Unito, al committente e, su ordinazione, nel resto del mondo.

Anche in Italia abbiamo ottime aziende, che intrattengono con successo relazioni commerciali con partner e clientele internazionali. Sapere, però, che la “modaiola” Inghilterra ha addirittura scelto i nostri artigiani per realizzare i propri sogni ci riempe di orgoglio e lascia ben sperare per il futuro delle nostre piccole imprese.