I numeri del turismo

Il Turismo cresce e si conferma settore trainante dell’Economia Italiana. Grazie alle politiche di settore, ma soprattutto grazie al ricco e variegato patrimonio paesaggistico, artistico, culturale ed enogastronomico nazionale.
di Paola Caracciolo

Il “XXII Rapporto sul Turismo Italiano” a cura del CNR- IRISS (Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche), presentato in anteprima lo scorso febbraio alla BIT – Borsa Internazionale del Turismo di Milano, stima che nel 2019 il Turismo è in crescita del 4%.

Secondo il CNR- IRISS, il consuntivo 2018 si assesta tra i 425 e 430 milioni di presenze, dopo i successi del 2017 (400,6 milioni di presenze).
“Se si tiene conto degli effetti indotti, il volume d’affari del settore turistico nel 2017 è stato di ca. 108,2 miliardi (+ 5%), vale a dire il 7% di quello prodotto complessivamente in Italia. L’occupazione ha raggiunto la soglia di ca. 3,5 milioni di unità di lavoro, pari al 13,9% del totale nazionale”.

“Se si considera il comparto del turismo allargato, (consumi dei turisti, spese e gli investimenti delle aziende, spese del governo centrale e dei governi locali nel settore), il valore aggiunto risulta pari a ca. 195,99 miliardi di euro: il 12,7% del Pil complessivo”.
Nel 2017 per la prima volta in Italia le presenze dei turisti stranieri (210.658.786) hanno superato quelle degli italiani (209.970.369), con gli arrivi al + 5,3% e le presenze al + 4,4%.

Anche se purtroppo oltre la metà del ricavato (54,3%) proviene esclusivamente da 5 regioni, tutte del Centro- Nord: Lombardia, Lazio, Toscana, Veneto, Emilia Romagna. La Lombardia detiene il primato nazionale con un fatturato di ca. 11 miliardi di euro (13,6%). Il Lazio è al secondo posto con ca. 9,2 miliardi di euro (11,4%). In Toscana si arriva a 9,1 miliardi (11,3%). In Veneto siamo a quota 8,3 miliardi (11,3%), mentre in Emilia Romagna a quota 6,1 miliardi (10,2%).

Il numero di arrivi dei visitatori stranieri è cresciuto nel periodo 2016- 2017, in particolare in 5 città d’arte: Venezia (86,5%), Firenze (73,9%), Roma (70,1%), Milano (64,9%), Verona (57,5%).

Dati questi che in buona sostanza rispecchiano le stime provvisorie Istat del primo trimestre 2018, secondo cui le strutture ricettive ufficiali in Italia registravano 19,4 milioni di arrivi e oltre 56 milioni di presenze complessive, con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2017 rispettivamente del 4,5% e del 3,9%. Come pure, si allineano agli studi di Banca d’Italia, che nel periodo gennaio- aprile 2018 registravano un aumento della spesa dei turisti stranieri del 4%, pari a ca. 9 miliardi di euro.

Le strutture ricettive in Italia, secondo l’ultimo Rapporto del CNR- IRISS, mostrano una nuova importante tendenza, poichè nel periodo 2002- 2017 la filiera dei B&B è cresciuta “del 688,4% in termini di numero di unità e dell’816,7% in termini di posti letto” rispetto alle strutture alberghiere tradizionali. Il portale “Airbnb”, per es., ad agosto 2018 registrava “uno sviluppo che negli ultimi 2 anni è avvenuto ad un tasso medio del 51%, non riscontrabile in nessun altro comparto”.

Interessanti i recenti risultati raggiunti in singoli segmenti di mercato. Nello specifico, ad es.:

  • Turismo culturale. Secondo quanto pubblicato dall’Agenzia Ansa a febbraio 2019, il giro d’affari del turismo culturale 2018 ha prodotto in Italia 21 miliardi di euro. Le statistiche del Ciset (Centro internazionale di studi sull’economia turistica), infatti, stimano che nel 2018 55 milioni di turisti hanno visitato musei, monumenti storici e siti archeologici: ovvero + 11% di presenze e + 18% di introiti rispetto al 2017.
  • Turismo enogastronomico. Secondo uno studio di Coldiretti, presentato alla BIT di Milano lo scorso febbraio, negli ultimi 10 anni un terzo della spesa dei turisti è stata destinata alla tavola. Il polo del cibo ha guadagnato quasi a sorpresa, dunque, un ruolo decisivo, poichè nel 2018 ha realizzato un giro d’affari di ca. 31 miliardi di euro.
    Turismo del vino. Secondo il 15° Rapporto dul Turismo del vino in Italia, a cura dell’Osservatorio delle Città del vino e dell’Università di Salerno, in particolare per il vino abbiamo avuto nel 2018 un giro di affari di 2,15 miliardi di euro. Con 14 milioni di arrivi, tra escursioni e pernottamenti.
  • Cicloturismo. Secondo Federturismo Confindustria (dati resi noti a febbraio 2019), il fatturato annuo è di ca. 2 miliardi. Secondo altri certificati studi di settore raggiunge i 2,5 miliardi.
    Mototurismo. ca. 2 miliardi annui, di cui 1,4 milioni grazie agli stranieri. Ca. 12 milioni di presenze, di cui ca. 1,5 milioni di italiani (“Sole24Ore”, febbraio 2019).
  • Turismo congressuale. Il giro d’affari nel turismo per business nel 2018, al netto dell’indotto, è di ca. 40 milioni di dollari. (+ 3,7% ca.), secondo quanto emerso a consuntivo dal Rapporto dell’Ufficio Studi di Enit Agenzia Nazionale del Turismo, elaborato su dati Wttc World Travel & Tourism Council (Travel & Tourism Economic Impact 2018) ed altri Enti. In particolare, l’Italia è al 5° posto della classifica mondiale per il 2017.

Nel 2017, infine, l’Italia era al 3° posto della classifica europea per notti trascorse in strutture turistiche, dopo Spagna e Francia (dati Istat, febbraio 2018).