Impresa: quanto vale la formazione?

Più del 50% degli imprenditori italiani ha oltre 60 anni. E in un quadro generale che non gode di ottima da salute da un po’ di tempo, la pandemia e gli instabili scenari di geopolitica internazionale, stanno infliggendo non pochi colpi. In alcuni casi come una mannaia, in altri hanno invece assunto la forma di un lento e inesorabile stillicidio.
Una possibile arma a proprio vantaggio per far fronte a questo panorama, è sicuramente una formazione in grado di specializzare e ampliare il proprio bagaglio di conoscenze, mantenendo il settore imprenditoriale al passo con i tempi e pronto ad affrontare le nuove sfide. Non solo laureandi e giovani, ma anche manager affermati, non devono mai interrompere la propria formazione, ed è necessario che sappiano orientarsi nel mare magnum delle offerte in tal senso.
Abbiamo sentito in merito il parere di Michele Mazza, docente e formatore del settore impresa, con esperienza in ambito internazionale.

Dott. Mazza, quali sono i percorsi formativi prioritari per la competitività delle imprese che consiglia ai professionisti e perché?

Un professionista, un giovane laureato che si affaccia al mondo del lavoro, deve scegliere senza indugio i corsi che sono prettamente specialistici e specializzandi in materie peculiari. Non vanno scelti master generici o corsi che siano sostanzialmente ripetizioni fatte da docenti, magari anche universitari, che però non conoscono la materia sul campo e continuano ad esternare e proporre soltanto concetti nozionistici dei libri di testo studiati durante gli anni accademici. È fondamentale appassionarsi alle sub-materie ed a comparti tecnici. Focalizzare ciò che può essere il corso corrispondente alla propria passione, predisposizione e conoscenza di un determinato settore all’interno di una macro-materia. Ad esempio, nell’imprenditoria tutti parlano di “finanza”, ma è un concetto molto generico. Bisogna specializzarsi nelle sottocategorie. Può essere la pianificazione fiscale internazionale, la tutela patrimoniale, il corporate & finance. Oppure si può guardare alla comunicazione d’impresa e quindi affrontare un discorso sul personal branding. Sono tutte sub-materie specifiche, da approfondire. Un po’ come avviene nel campo medico, con le varie branche di specializzazione.

In base alla sua esperienza, quanto conta il fattore età quando parliamo di formazione?

È importantissimo continuare il perfezionamento, a qualunque età. Conosco moltissimi imprenditori che non smettono mai di specializzarsi e ben venga. Ma bisogna anche essere realisti e spingerli a capire che, ad un certo punto, è fondamentale proporre alle aziende il cambio generazionale. Far subentrare i figli o i giovani manager all’interno degli organigrammi. Questo può avvenire grazie allo strumento del Trust, che oltre a tutelare il patrimonio dagli attacchi dei creditori, programma questo cambio. Ma anche questo va approfondito con una formazione adeguata.

I corsi di formazione si sprecano. Da fruitore, come orientarsi tra le offerte in modo giusto? Quali caratteristiche deve avere l’ente che si presenta come formatore per essere considerato affidabile?

Spesso un corpo insegnante all’interno di un programma di un corso può condizionare o meno l’iscrizione. Molti enti formatori, che pure elargiscono un gran numero di certificazioni, non fanno che doppiare un semplice corso di perfezionamento universitario, trasformandolo con qualche piccolo ritocco e nominandolo “master”, cosa che in realtà non è. È importante, fondamentale, considerare i docenti e valutare che non vi siano soltanto accademici. Non me ne vogliano questi ultimi, ma spesso sono professionisti teorici, cultori della materia, che non hanno esperienza da operativi, ovvero ciò di cui hanno più bisogno i professionisti. Il fruitore di un corso deve conoscere la praticità di quello che è il beneficio. Si seguirà un percorso, e questo darà modo di avere opportunità nel mondo del lavoro. I master e i corsi di alta formazione devono essere operativi. Oltre alle analisi tecniche, devono mostrare ciò che si sviluppa all’interno di una consulenza professionale, a seconda delle circostanze.