Lo stile di vita vegetariano- vegano, e più in generale “green”, si conferma in Italia come solido punto di riferimento per un nuovo business etico e “cruelty-free”, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori. Con un giro di affari di 7 milioni di euro nella GDO.
Di Paola Caracciolo
Secondo il 32° Rapporto Eurispes sulle abitudini degli italiani, diffuso lo scorso 30 gennaio, nel nostro Paese si è registrato un massimo storico: il 6,7% degli intervistati ha dichiarato di essere vegetariano, mentre il 2,2% è vegano. In sintesi, l’8,9% della popolazione, ovvero 1 italiano su 10, ad oggi ha adottato un regime alimentare che esclude carne e pesce, e in parte i derivati di origine animale, per un totale di ca. 5,3 milioni di consumatori. In netto aumento rispetto al biennio precedente, con percentuali che raggiungevano il 7,3% nel 31° Rapporto 2019 e il 7,1% nel 30° Rapporto 2018.
La scelta si fonda principalmente su 2 ordini di motivazioni: salute e benessere (23, 2% del tot.) e amore e rispetto nei confronti del mondo animale (22,2%). Per alcuni (17,2%), inoltre, lo stile vegetariano- vegano rappresenta soprattutto una filosofia di vita. Mentre, altri (9,1%) si sono avvicinati al mondo veg per curiosità.
Sempre lo scorso gennaio, nel corso della sesta edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, sono state analizzate le etichette di 106.000 prodotti commercializzati nella GDO, Grande Distribuzione Organizzata.
Con l’apposito dossier, dedicato solo ai prodotti con etichettature riferite alla sostenibilità, GS1 Italy “ha creato un paniere green composto da 19.182 prodotti che, nell’anno finito a giugno 2019, hanno sfiorato i 7 miliardi di euro di sell-out nel canale iper+super (+3,4% rispetto ai 12 mesi precedenti)”.
Come ha spiegato l’ANSA, Agenzia Nazionale Stampa Associata, il fatturato da 7 miliardi di euro riguarda i prodotti alimentari, la cura della casa e la cura della persona. In particolare, il 18% dei prodotti a scaffale e il 19,4% del giro d’affari dei punti vendita rientra nel mondo “green“.
Le 4 macro-aree tematiche prese in considerazione sono: responsabilità sociale, rispetto degli animali, agricoltura e allevamento sostenibili, management sostenibile delle risorse.
L’area che ha registrato una crescita maggiore è quella dell’agricoltura e degli allevamenti sostenibili, che risponde a specifiche richieste del mercato (quali ad es. “100% naturale”, “filiera”, “senza antibiotici” o “biologico”) e ha acquisito un aumento del 5,7% delle vendite fino a 2,2 miliardi di euro.
Come riportato da ANSA, il giro d’affari più ricco riguarda, invece, i prodotti ottenuti con una gestione sostenibile delle risorse, che rispondono a specifiche richieste (del tipo “meno sprechi” o “ridotto impatto ambientale”, “meno plastica” o “senza fosfati”) e hanno realizzato oltre 2,8 miliardi di euro di fatturato annuo totale, in crescita di quasi il 4%.
Esclusivamente in riferimento al paniere veg, secondo l’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, sembra che nel 2019 il numero dei prodotti e l’andamento delle vendite siano aumentati del +5% ca. rispetto al 7,4% dei 12 mesi precedenti. Nello specifico, su 76.290 prodotti alimentari rilevati, 3.800 ca. sono etichettati in conformità degli standard vegetariani e vegani ed incidono per il 4,8% sul giro d’affari totale del food di largo consumo. Tra i cibi più richiesti, la frutta secca.
Anche se con minor rapidità continua, dunque, la crescita del segmento di mercato “vegetale” all’interno dei supermercati e degli ipermercati italiani. Implementato dagli acquisti, cosiddetti “di nicchia”, che il consumatore veg effettua nei negozi specializzati o dal faidate, utilizzato nella preparazione casalinga dei cibi non confezionati.
Sempre secondo l’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, nel 2018, in Italia, il mercato alimentare vegetariano- vegano della GDO valeva 850 milioni di euro.
Secondo una ricerca dell’European Data Journalism Network, nell’ambito del mercato dell’Unione Europea, le vendite dei prodotti alimentari alternativi a quelli di origine animale (carne, in particolare) sono aumentate del 451% negli ultimi 5 anni. Ne consegue che da qui al 2022 si prevede, in proiezione, un fatturato totale europeo di 6 miliardi di euro.
Infine, dal punto di vista culturale, segnaliamo che sono numerose le inziative lanciate ad oggi, dalle associazioni che si occupano di diritti degli animali, in tema di educazione e informazione alternativa. La più recente è stata la settimana veg appena conclusa, che si è svolta online dal 21 al 27 maggio 2020.