La Carta di Pescara è un patto fra l’ente Regione Abruzzo e le sue imprese in cui l’Istituzione si impegna a creare una rete fra le aziende per creare uno strumento di sviluppo collettivo tramite la crescita delle singole imprese in un’ottica di piena espansione, innovatività e sostenibilità.
La sottoscrizione della Carta di Pescara è arrivata a conclusione di un percorso condiviso fra la Regione Abruzzo e le imprese che insistono sul suo territorio tramite il supporto e la collaborazione di università, enti di ricerca, associazioni di categoria e sindacati.
Il patto è costituito da numerosi strumenti concreti che l’associazione Insieme nella libertà ha pubblicato sul proprio sito web. Click qui per leggere l’elenco e le ricadute dei vantaggi previsti dalla Carta di Pescara.
Di seguito un approfondimento sulla Carta di Pescara, il patto siglato fra la Regione Abruzzo e le sue imprese.
I principi e le colonne portanti della Carta di Pescara sono quelli dettati e stimolati dall’UE con particolare riferimento alla Strategia Europa 2020. Tale fondamento consente, oltre alla piena realizzazione dello sviluppo delle imprese (PM e grandi imprese) aderenti in termini “assoluti”, anche la possibilità di crescere in maniera strutturata, controllata ed in linea sistemica con gli orientamenti ed i dettami, sempre più stringenti, provenienti dell’Europa.
Parola chiave all’interno della Carta di Pescara è sostenibilità. In particolare:
sostenibilità ambientale, intesa come la capacità di preservare nel tempo le tre funzioni dell’ambiente: fornitore di risorse, ricettore di rifiuti e fonte diretta di utilità;
sostenibilità economica, intesa come la capacità di un sistema economico di generare una crescita duratura degli indicatori economici, in particolare del reddito e dell’occupazione;
sostenibilità sociale, intesa come la capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite per classi e per genere e di promuovere l’inclusione sociale.
Pur essendo un patto dove la Regione Abruzzo si assume un impegno certo, definito e determinato, nei confronti delle imprese abruzzesi, la Carta di Pescara resta un documento aperto che nel corso del tempo sarà adeguato alle costanti evoluzioni del mercato, del territorio, delle esigenze. Per farlo, oltre all’implementazione delle conoscenze scientifiche, è stato istituito il Comitato di Pilotaggio e dei Tavoli di lavoro permanenti su “Energia e gestione degli impatti ambientali” e “Ricerca, trasferimento tecnologico, innovazione e capitale umano”.
Con la carta di Pescara, inoltre, sono stati istituiti il Premio annuale e la Fiera biennale dell’Industria Sostenibile per comunicare all’opinione pubblica quanti hanno scelto con decisione la strada di uno sviluppo del territorio connotato dai principi della sostenibilità.
L’adesione alla Carta di Pescara è condizionata ad alcune caratteristiche fondamentali che sono elencate al presente link.
Il Comitato di pilotaggio della Carta di Pescara sottoscritta fra la Regione Abruzzo e le imprese abruzzesi con il supporto e la collaborazione di università, enti di ricerca, associazioni di categoria e sindacati.
Presidente
Cristina Gerardis, Direttore Generale di Regione Abruzzo
Componenti
Tommaso Di Rino, Direttore del Dipartimento Lavoro e Sviluppo Economico di Regione Abruzzo
Giovanni Savini, Autorità di Gestione Unica FEFR-FSE
Emidio Primavera, Direttore del Dipartimento OO.PP. Governo del Territorio e Politiche Ambientali di Regione Abruzzo
Luciano Fratocchi, Rappresentante del sistema universitario regionale
Rappresentanti delle Imprese dei cinque domini tecnologici della S3 regionale
Alfredo D’Acchioli, Presidente WASH ITALIA
Vittorio Di Carlo, Presidente Feudo Antico Consorzio DOP Tullum
Giuseppe Ranalli, Presidente Tecnomatic Group
Sergio D’Alberto, General Affairs Senior Manager L.FOUNDRY
Ercole Cauti, Fondatore Gruppo Metron
Agostino Ballone, Presidente Confindustria Abruzzo: Rappresentante delle Organizzazioni datoriali
Maurizio Spina, Segretario CISL Abruzzo: Rappresentante delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori