vegan

Imprenditoria vegan

L’imprenditoria vegan offre interessanti opportunità di sviluppo per un business etico, all’insegna della salute e del rispetto per tutti gli esseri viventi anche perché essere vegetariani e vegani è ormai diventato uno stile di vita.
di Paola Caracciolo

Con l’evolversi della coscienza verde e delle scelte etiche, sono molte le persone che hanno rinunciato a consumare prodotti di origine animale. Il veganesimo è diventato un business in via di espansione, con un giro d’affari importante, che promette nuovi sbocchi professionali e imprenditoriali a giovani e meno giovani. Tanto che anche in rete è ora possibile intercettare idee e consigli utili per avviare la propria impresa, rigorosamente vegan.

Tra i settori imprenditoriali più gettonati, abbiamo quello della ristorazione, che riesce a coinvolgere sia gli “osservanti” che i curiosi. Per chi volesse mettersi in proprio e creare impresa, le opportunità a disposizione sono variegate e non scontate. Eccone alcune:

  • La gelateria vegana. Per fare il gelato si impiegheranno latte di soia, di cocco, di riso, di mandorle, di avena e canapa, miscele di frutta. Niente latte vaccino.
  • La pasticceria vegana. Nel laboratorio di questo particolare tipo di pasticceria, si potranno sfornare  squisiti dolciumi impiegando ad es., oltre al latte vegetale, frutta, noci, anacardi, caramello, zucchero di canna.
  • La pizzeria vegana. Nessuno rinuncia ad assaggiare una buona pizza, si sa, specialmente nel nostro paese che la pizza l’ha inventata. In questo caso, impasto e farcitura saranno a base di componenti e condimenti vegetali, come ad es. lievito di birra, lievito naturale, soia,  verdure, pomodori biologici. Senza ricorrere all’utilizzo dei lieviti in commercio, che possono derivare anche dalla lavorazione di scarti animali, mozzarelle e pomodori “concimati”.
  • Aprire una gastronomia vegana. Oppure un bistrot o magari un ristorantino “vegan chic”: piatti esclusivi, in un ambiente ricercato  ed elegante.

Nella produzione agricola – vinicola – alimentare, alcuni dei settori in crescita riguardano:

  • Le “vertical farm”. Aziende agricole verticali, che non utilizzano “pesticidi, erbicidi, concimi e sottoprodotti di origine animale per coltivare e produrre cibo di origine esclusivamente vegetale”. Nate a Singapore, si sono diffuse in America e poi un pò ovunque.
  • Il vino. La richiesta di vino senza additivi (come l’albumina d’uovo), è molto elevata in più parti del mondo, tanto da rendere questo segmento di mercato in crescita, sia per la produzione, che per l’import- export.
  • Il formaggio. Anche in questo caso, la lavorazione del formaggio tofu, o caglio di semi, derivato dalla soia è molto richiesta poiché permette di gustare un cibo simile nell’aspetto al formaggio di derivazione animale, ma al tempo stesso al 100% vegetale.

Per quanto riguarda i settori tessile e moda, la cosmesi, l’igiene personale e della casa:

  • La creazione di linee di abbigliamento, borse, scarpe, accessori. Sono banditi dagli stabilimenti di produzione agenti chimici, pelli animali, cuoio, piumini, lana, seta. A beneficio di cotone, fibre sintetiche, fibre di canapa, gomma, materiali compositi, persino bucce di arance e mele trasformate.
  • La  creazione di linee vegane per cosmetici e igiene. Forse non tutti sanno che, nel campo della cosmesi e dell’igiene (personale e pulizia della casa) viene fatto largo uso di sostanze chimiche e che tutti i prodotti vengono testati sugli animali. Aziende in grado di realizzare prodotti biologici potrebbero apportare ragguardevoli benefici al benessere animale e all’ambiente in genere.

Nell’ambito della produzione industriale, ad es., abbiamo la realizzazione di pentole e padelle speciali che garantiscono la cottura delle verdure in maniera veloce ed uniforme.

Nel campo delle nuove tecnologie: Il lancio di App per mappare il territorio alla ricerca di ristoranti, negozi, centri specializzati e rendere più semplice e divertente la vita del consumatore vegano. Oppure App di incontri (senza necessariamente scomodare Cupido) per  favorire nuove amicizie tra persone che condividono lo stesso stile di vita e gli stessi ideali “cruelty free”.

Per essere attuate, alcune di queste idee imprenditoriali richiedono un notevole dispiego di forze, risorse e professionalità. Altre sono più abbordabili e potrebbero essere sviluppate con successo, sotto forma di micro e piccole imprese.